Dopo un giro per la Val Codera fino al rifugio Brasca la settimana scorsa contatto Silvia chiedendogli di proporci un giro sulle montagne intorno a Lecco luoghi a me totalmente sconosciuti. Così in un colpo solo conosco Lei e il Resegone (praticamente due Resegoni).
Partiamo da Erve passando per il rifugio Alpinisti Monzesi poi verso la” Passata” proseguendo lungo le creste mai impegnative fino alla cima del Resegone.
Inizialmente l’idea era di completare tutte le creste con un giro ad anello ma una nuvolaglia che da nord preannuncia il peggioramento meteo previsto (poi non verificatosi) ci consiglia di ritornare indietro fino alla sella a qt 1650 mt dove un sentiero che si stacca a sx porta abbastanza velocemente al rifugio Alpinisti Monzesi dove ci fermiamo per una breve sosta.
Gran bel giro in simpatica nuova compagnia con caldo afoso mitigato da una leggera brezza solo sui tratti esposti lungo la cresta.
Orobie
Monte Ponteranica Centrale: classica gita della Val Gerola senza troppe pretese ma con un bel tornaconto.
Veramente tanta gente sull’itinerario, sia verso il Ponteranica che verso il Munt de Sura.
Percorso estremamente panoramico se fatto in una giornata limpida: dalla cima del Monte Legnone la vista è (quasi) illimitata!
Non eccessivamente lungo in quanto a tempo, ma difficile soprattutto per la discesa.
Gita effettuata da Giovanni Rovedatti.
SALITA:
Dal Ponte del Ferro (1040 m circa) salire per una larga mulattiera, poi per radure e tracce di passaggio, (tenendosi SEMPRE alla destra del torrente), a raggiungere la bella radura di Onder 1405 m. Raggiunta la casa di quota 1438 m, si sale il soprastante dosso di rado bosco per sbucare, al limite dello stesso, alle Malghe di Varicla 1606 m. Deviare ora nettamente verso NE e con traverso su ripido terreno si arriva al baitello di quota 1677 m. Da esso, in direzione pressapoco WNW, si sale per l’ampia (ma ripida) pala delMonte Sossino, indirizzandosi alla sella fra la vetta di quest’ultimo e la quota 2265 m. Dalla sella salire per la cresta ENE del Monte Sossino, tenendone il suo fianco meridionale. Si giunge così ad affacciarsi sul ripidissimo versante S del Monte Sossino. Ora per la brevissima cresta E si raggiunge la croce di vetta, sci ai piedi.
DISCESA:
Per il medesimo itinerario.
Gita effettuata da Giovanni Rovedatti.
SALITA: Dai pressi della Chiesa di San Carlo 557 m (Faedo Valt.), stacca una stradina che con largo giro in senso antiorario conduce a Gaggi 780 m. Ora salire in direzione SW seguendo una mulattiera nel bosco. Si giunge così a San Bernardo 1052 m. Salirne i suoi bei prati per entrare poi nel soprastante, rado bosco. Salirlo in direzione SSW a raggiungere il Dosso della Croce 1446 m. Proseguire, sempre per rado bosco e sempre in direzione SSW, ad incrociare il, quasi sempre tracciato, itinerario al Pizzo Meriggio, (attorno ai 1800 m di quota). Ancora rado bosco e medesima direzione, tagliando i tornanti di una strada dalla dubbia utilità, per giungere alla base del costone NNE della Punta della Piada 2122 m.
Verso i 2000 m aggirare verso E la Punta della Piada 2122 m, arrivando così al colletto a S di quest’ultima (2090 m circa). Ora con percorso inconfondibile seguire il costone NE del Pizzo Meriggio. Esso oltre la quota 2228 m, si restringe in una cresta, sempre percorribile però con gli sci fino alla croce di vetta.
DISCESA: Per il medesimo itinerario. Tener presente che da San Bernardo a Gaggi, a meno di un innevamento eccezionale, è preferibile seguire la stradina che, pur con un lunghissimo giro in senso orario e numerosi, noiosi saliscendi, permette di evitare il poco sciabile bosco.
Ultima gita del 2004. Traccia da battere praticamente dall’inizio dell’itinerario.
Cima Rosetta: prima uscita sci alpinistica della stagione.
Panorama splendido grazie anche alla giornata soleggiata e limpida.
Uscita fatta per tenersi in movimento. Neve non più così bella come l’uscita precedente. Sempre bel panorama dalla Cima Rosetta.
Cima Rosetta: prima uscita sci alpinistica dell’anno 2004.
Panorama splendido grazie anche alla giornata soleggiata e limpida.
Neve fresca e abbondante che ha permesso una fantastica discesa.