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Sondrio

Corna di Mara

by Tre.Ski.Bike on

Visto che la neve non c’è, oggi gita di trekking verso il Corna di Mara, appena sopra la città di Sondrio.

Partenza dall’Alpe Mara. I tracciati non sono impegnativi e si cammina perlopiù lungo pendii pratosi. Potrebbe essere anche un bel percorso da fare con gli sci ai piedi, se ci fosse neve.

Il panorama merita: ottima vista sia sulle cime del gruppo del Bernina che sull’intera Valle. Non è sempre facile trovare una giornata perfettamente limpida ma, quando capita, si riesce a spaziare fin verso il Monte Rosa.

Atmosfera un po’ troppo da primo autunno ma non si può pretendere troppo.

Passo di Trela

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Partiti sotto un cielo che non prometteva nulla di buono, invece, a parte alcune gocce di passaggio, abbiamo concluso il giro del Passo di Trela in buone condizioni.

Bellissimo percorso ciclabile al 100/100 con dei pezzi duri verso il Passo Trela causa fondo “paltoso”. Poi dopo aver attraversato alcuni nevai residui una entusiasmante discesa. Tuttavia abbiamo voluto seguire il fiume su un ipotetico sentiero che ci ha costretto a guadare lo stesso più volte.

Pizzo Somma Valle

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Parcheggiata l’auto a Gualdera si prosegue in direzione di Bodeno tagliando per sentiero fino al termine della carrozabile (strada a pedaggio solo per i residenti).
Poi su bel sentiero fino al magnifico nucleo di Avero con dei saliscendi, si sale poi a sx verso il passo omonimo a Qt 2332.
Al passo a sx seguendo per bivacco Chiara e Walter.
Dopo ca 500 mt di dislivello lungo la cresta non difficile si giunge alla cima erbosa del Pizzo Somma Valle con una vista a 360 gradi grandiosa.
Gita con un discreto sviluppo nella parte iniziale non potendo usufruire della strada carrozzabile che comunque la si evita su bel sentiero erboso in mezzo ai larici.
Un grazie agli amici per la compagnia.

Monte Duria

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Uscita al Monte Duria, vicino a casa in una giornata spettacolo.

Si parte da Bodeno passando prima dall’osteria del Calvo che si trova a Peglio a pagare il pass (1 euro).

Dalla vetta un grande panorama in tutte le direzioni con una buona visibilità.

Lungo la via altri escursionisti tra cui Valentino di Chiavenna.

Lungo il percorso ancora mandrie di pecore e capre al pascolo.

Cima di Profa Alta

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Gita effettuata da Giovanni Rovedatti.

SALITA: dal parcheggio salire per la stradina di servizio della Valle di Rezzalo, fino a raggiungere la chiesetta di San Bernardo 1851m e le Baite Gnera. Poco oltre, si entra verso NNW in una evidente valletta, inizialmente semi pianeggiante, (spesso “ricettacolo” di slavine provenienti dai vasti pendii superiori) fino ad intravedere, al suo termine in alto sulla destra, (N) le baite di quota 2167m. Raggiunte queste ultime per ripido pendio, si prosegue fino a quelle di Pollore 2200m circa. In caso di dubbi o recenti nevicate è consigliabile evitare questa valletta, salendo in sicurezza dal sentiero estivo che si snoda sulla sinistra orografica di detta valletta. Dalle baite di Pollore, salire ora in direzione NW fino a circa 2400m. Poi intraprendere una diagonale (in direzione WNW), sui dolci pendii della Val di Gnera, a raggiungere la base (a 2750m circa) dell’arrotondata dorsale che scende dalla spalla posta immediatamente ad oriente dalla vetta della Cima di Profa Alta. Salire per essa; poco prima di raggiungere la cresta, deviare a sinistra ed in piano portarsi alla base del ripido (ma brevissimo; circa 30m/dislivello) pendio sommitale. Con buone condizioni si raggiunge così la vetta sci ai piedi.

DISCESA: per il medesimo itinerario.

VARIANTE DI DISCESA: con condizioni assolutamente sicure, è possibile intraprendere la discesa direttamente per la Val di Gnera. Dal colletto alla base del pendio sommitale, scenderne il suo ripido versante S. Poi si prosegue la discesa per dolci pendii, passando nei pressi delle quote 2729m, 2555m e 2397m. Puntare ora ad un evidente masso (a forma di torre) sul fondo della Val di Gnera. Con percorso ripido (S4) si scende per la valle, andando a ricongiungersi con le tracce di salita in vista delle baite di quota 2167m.

Piz Cancian / Pizzo Cancano

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Gita effettuata da: Giovanni Rovedatti.

SALITA: da Cavaione (località Bastian m 1480 circa), si percorre la stradina che si addentra in Val dal Saent. Con lungo percorso, si raggiunge Pescia Bassa 1820 m e di seguito il Rifugio Anzana 2047 m. Qui, in direzione SSE, si continua per dolcissimi pendii fino al Plan da l’Anzana; giunti a quota 2200 m circa, deviare verso SW percorrendo ancora dei pendii con scarsa inclinazione. Giunti a quota 2320 m circa, la valle è sbarrata da una brevissimo (ma ripido) pendio. Superarlo ove le condizioni lo suggeriscono, raggiungendo la tranquilla conca superiore. Ora in direzione S andare alla cresta di confine con l’Italia, svoltare a sinistra e raggiungere l’arrotondata cima sci ai piedi.

DISCESA: per il medesimo itinerario.

Dosso Resaccio

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Gita effettuata da Giovanni Rovedatti.

Passare attraverso Tee di Pila 2000 m circa, Le Piazze 2456 m, sella quota 2646 m. Scendere sul dosso appena a N di Lago Nero fino alla quota 2268 m (un poco a S della Bocchetta Trelina 2283 m). Ora salire lo splendido vallone dominato a meridione dal Dosso Resaccio. Passando nei pressi della quota 2551 m si punta alla evidente depressione posta a W della vetta del Dosso Resaccio. Prima di raggiungere la cresta spartiacque, una inaspettata vallecola permette di raggiungere (direzione E) sci ai piedi il Dosso Resaccio 2719 m.

Cima Riacci

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Gita alla Cima Riacci effettuata da Giovanni Rovedatti.

SALITA: da Monte 1619 m, seguire fedelmente la stradetta che conduce a Campello 1876 m. Sempre con la medesima stradina salire poi a Campacciolo 2104 m. Poi proseguire sul fondo di Val Campaccio (direzione WSW) fino al Lago Campaccio 2301 m. Proseguire in direzione W fino a quota 2400 m circa. Deviare ora verso S transitando nei pressi delle quote 2603 m e 2661 m a raggiungere i resti del ghiacciaio, posto nella conca a settentrione del Pizzo Coppetto. Verso i 2800 m circa, piegare nuovamente verso W, puntando al colle di quota 2943 m. Esso viene raggiunto, superando negli ultimi cento metri di dislivello, pendii a circa 40°, con un brevissimo tratto a circa 45° (attenzione!). Solamente con ottime condizioni di neve può essere possibile salirlo sci ai piedi. Dal colle si percorre ora la cresta meridionale della Cima Riacci 3009 m, tenendosi al caso un poco sul suo versante orientale. Gli ultimi cinquanta metri circa di cresta sono affilati, vanno quindi percorsi a piedi. Si raggiunge così il minuscolo ometto di vetta.

DISCESA: per il medesimo percorso.

Lago Colina

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Giro molto bello con panorama stupendo soprattutto se la giornata è limpida. Salita per lo più su strada asfaltata/incementata, fino al Lago Colina. Discesa in parte su lungo un veloce sterrato con fondo stabile e in parte su single track. Partendo da Castione il dislivello è impegnativo.

In alternativa si può partire da Ligari.

Pizzo Meriggio

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Gita effettuata da Giovanni Rovedatti.

SALITA: Dai pressi della Chiesa di San Carlo 557 m (Faedo Valt.), stacca una stradina che con largo giro in senso antiorario conduce a Gaggi 780 m. Ora salire in direzione SW seguendo una mulattiera nel bosco. Si giunge così a San Bernardo 1052 m. Salirne i suoi bei prati per entrare poi nel soprastante, rado bosco. Salirlo in direzione SSW a raggiungere il Dosso della Croce 1446 m. Proseguire, sempre per rado bosco e sempre in direzione SSW, ad incrociare il, quasi sempre tracciato, itinerario al Pizzo Meriggio, (attorno ai 1800 m di quota). Ancora rado bosco e medesima direzione, tagliando i tornanti di una strada dalla dubbia utilità, per giungere alla base del costone NNE della Punta della Piada 2122 m.
Verso i 2000 m aggirare verso E la Punta della Piada 2122 m, arrivando così al colletto a S di quest’ultima (2090 m circa). Ora con percorso inconfondibile seguire il costone NE del Pizzo Meriggio. Esso oltre la quota 2228 m, si restringe in una cresta, sempre percorribile però con gli sci fino alla croce di vetta.

DISCESA: Per il medesimo itinerario. Tener presente che da San Bernardo a Gaggi, a meno di un innevamento eccezionale, è preferibile seguire la stradina che, pur con un lunghissimo giro in senso orario e numerosi, noiosi saliscendi, permette di evitare il poco sciabile bosco.

Giro molto bello fino a Montemezzo e Trezzone. Il panorama è stupendo soprattutto se la giornata è limpida.

Salita fino a Montalto su asfalto.

Da Montalto fino alla chiesa di Gera Lario praticamente single track a tratti stretto.

Da mettere in conto 15 minuti di bici a spinta per risalire dalla Valle di S. Vincenzo. Per il resto gran bella discesa fino a Sorico.